Moral Machine
Nel 2014 i ricercatori del MIT Media Lab hanno svolto un esperimento chiamato Moral Machine. L’idea era di creare una piattaforma simile a un gioco che avrebbe considerato le decisioni di varie persone su come le auto a guida autonoma dovrebbero dare priorità alle vite in diverse occasioni. Nel processo, i dati generati fornirebbero una visione delle priorità etiche collettive in culture differenti.
Un articolo pubblicato su Nature presenta l’analisi di questi dati e rivela quanto l’etica interculturale diverga sulla base della cultura, dell’economia e della posizione geografica.
Il concetto alla base del problema a cui l’audience é stata sottoposta era qualcosa come: “Si vede un carrello in fuga che sfreccia lungo i binari, in procinto di colpire e uccidere cinque persone. Hai accesso a una leva che potrebbe spostare il carrello su una traccia diversa, dove invece sarebbe una sola persona a perdere la vita. Tireresti la leva per terminare una vita e risparmiarne cinque?”
Le nove varianti del problema
Nel esperimento Moral Machine sono state applicate nove diverse varianti del problema spiegato qui sopra. Una macchina auto-guidata dà la priorità agli umani rispetto agli animali domestici, ai passeggeri rispetto i pedoni, ad un maggior numero di vite rispetto ad un minor numero, alle donne rispetto agli uomini, ai più giovani rispetto ai più anziani, a persone in perfetta salute rispetto a presone malate, a persone con un miglior status sociale rispetto ad uno minore, ai cittadini rispettosi della legge rispetto ai criminali? E infine, se la macchina dovesse sterzare (agire) o rimanere in rotta (inazione)?
Invece di porre confronti uno-a-uno, l’esperimento ha presentato ai partecipanti varie combinazioni, ad esempio se un’automobile che si guida da sola dovesse proseguire sul proprio percorso per uccidere tre pedoni anziani o sterzare su una barricata per uccidere tre passeggeri giovani.
I ricercatori hanno scoperto che le scelte variano molto di paese in paese, e sono strettamente correlate con la cultura e l’economia. Ad esempio, i partecipanti provenienti da culture collettiviste come la Cina e il Giappone hanno meno probabilità di risparmiare i giovani rispetto ai vecchi, forse, hanno ipotizzato i ricercatori, a causa di una maggiore enfasi sul rispetto degli anziani.
Persone provenienti da culture individualiste sono più propense a salvare i giovani
Allo stesso modo, i partecipanti provenienti da paesi più poveri con istituzioni più deboli, sono più tolleranti nei confronti dei pedoni che attraversano illegalmente. Inoltre, i partecipanti provenienti da paesi con un alto livello di disuguaglianza economica mostrano maggiori divari tra il trattamento di individui con status sociale alto e basso.
In concreto, i ricercatori hanno scoperto che il numero di persone in pericolo non è sempre stato il fattore dominante nella scelta di quale gruppo dovrebbe essere risparmiato. I risultati hanno mostrato che i partecipanti provenienti da culture individualistiche, come il Regno Unito e gli Stati Uniti, ponevano un’enfasi maggiore sul risparmio di più vite date tutte le altre scelte, probabilmente per via di una maggiore enfasi sul valore della vita di ogni individuo.