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American AI Initiative, anche gli USA finanziano la ricerca sull’intelligenza artificiale

Riusciranno gli USA a rimanere leader mondiali nell’Intelligenza Artificiale?

L’America sarà anche l’attuale leader mondiale nell’intelligenza artificiale, ma il suo posto è tutt’altro che assicurato. Mentre le nazioni di tutto il mondo hanno lanciato programmi per avviare lo sviluppo dell’IA, l’amministrazione di Trump ha praticamente ignorato l’argomento. Ciò è cambiato oggi, quando il presidente Tump ha firmato un ordine esecutivo creando la “American AI Initiative” – ​​una strategia di alto livello che guida lo sviluppo dell’IA negli Stati Uniti.

Il servizio andato in onda stamani al CGTV (China Global Television Network)

Per contribuire alla ricerca sull’intelligenza artificiale, l’iniziativa sfrutterá i finanziamenti e le risorse federali. Il programma risulta poco dettagliato e non prevede futuri finanziamenti per lo sviluppo dell’IA. L’amministrazione non sta assolutamente condividendo le tempistiche per raggiungere gli obiettivi fissati, infatti sicuramente si opterá per un nuovo piano nei prossimi sei mesi.

Gli obbiettivi di sviluppo dell’American AI Initiative

“Gli americani hanno tratto enormi benefici dall’essere i primi sviluppatori e leader internazionali nell’intelligenza artificiale”, si legge nel comunicato stampa della Casa Bianca. “Tuttavia, dato che il ritmo dell’innovazione IA aumenta in tutto il mondo, non possiamo stare tranquilli e presumere che la nostra leadership sia garantita. Dobbiamo assicurarci che i progressi nell’IA restino alimentati dall’inventiva americana, e che siano a beneficio del popolo americano “.

Secondo l’amministrazione di Trump, gli obiettivi dell’iniziativa AI sono suddivisi in cinque aree chiave:
• Ricerca e sviluppo. Alle agenzie federali verrà chiesto di dare la priorità agli investimenti nell’IA fornendo budget di ricerca e sviluppo, con l’obbligo di riferire come questi soldi vengano spesi, al fine di creare una panoramica più completa degli investimenti pubblici nell’intelligenza artificiale.
Fornire risorse. Dati federali, algoritmi e potenza di elaborazione saranno messi a disposizione dei ricercatori, fornendo una spinta in settori come i trasporti e l’assistenza sanitaria.
Standard etici. Organismi governativi come il White House Office of Science and Technology Policy ed il National Institute of Standards and Technology (NIST) saranno incaricati a creare degli standard che guideranno lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale affidabili, sicuri, ed interoperabili.
Automazione. Le compagnie dovranno prepararsi per adattare i loro dipendenti ai cambiamenti che il mercato del lavoro subirá con lo svilupparsi dell’automazione. Verranno messe a disposizione borse di studio e tirocini.
Mobilitazione internazionale. L’amministrazione vuole collaborare con altri paesi sullo sviluppo dell’IA, ma farlo in modo che “valori e interessi” americani vengano mantenuti.

L’iniziativa permette lo sviluppo delle aree menzionate sopra, ma la mancanza di nuovi finanziamenti non farà crescere altre aree importanti per il progresso dell’Intelligenza Artificiale negli Stati Uniti. Ad oggi 18 paesi hanno lanciato dei programmi nazionali per lo sviluppo AI, e metà di questi dispongono di nuove fonti di finanziamento future. Le cifre vanno da circa $ 20 milioni in Australia e Danimarca a quasi $ 2 miliardi in Corea del Sud.

Fattore immigrazioni ed i giovani talenti negli USA

In particolare, il nuovo programma non affronta la questione dell’immigrazione. Il ruolo dell’America nell’IA è in parte dovuto alla sua capacità di attrarre talenti stranieri, ma gli esperti avvertono che i ricercatori sono sempre più scoraggiati dall’idea anti-immigrazione dell’amministrazione di Trump e dalle sue promesse di limitare le libertà di visto. Secondo le statistiche della National Science Foundation, il numero di studenti laureati all’estero negli Stati Uniti è diminuito del 5,5% tra il 2016 e il 2017.


Kate Crawfor
d, co-direttrice del gruppo di ricerca della AI Now alla New York University, ha dichiarato allo Science Magazine che l’ordine esecutivo “mette correttamente in evidenza l’IA come una delle principali priorità per la politica americana”, ma mancano i contributi da parte delle istituzioni accademiche e civili. Ciò è particolarmente preoccupante dato che il potenziale delle tecnologie di riconoscimento facciale e vocale, é un argomento delicato e strettamente correlato alla privacy. Recentemente, colossi tech come Microsoft hanno chiesto una regolamentazione federale del riconoscimento facciale, ma l’iniziativa di Trump non fa nessun riferimento a queste preoccupazioni.

Jason Furman, un professore di Harvard che ha ricoperto il ruolo di consigliere economico del presidente Obama e ha contribuito a redigere il rapporto dell’amministrazione precedente sull’intelligenza artificiale, ha detto alla rivista Technology che il piano era nella giusta direzione, ma avrebbe bisogno di impegni concreti per soddisfaregli obiettivi fissati. “L’Iniziativa AI americana dell’amministrazione Trump contiente tutti gli elementi fondamentali per lo sviluppo, ma bisogna vedere se verrá trattata vigorosamente”, ha detto Furman. “Il piano è ambizioso anche se senza dettagli, e non si attuerá da solo, ma serve molto impegno.”